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Cyber truffa sulle carte di credito, migliaia di euro trafugati dai conti: 6 misure cautelari

Una frode informatica «di ultima generazione»: sottratti i dati e le carte di migliaia di clienti, centinaia le telefonate truffaldine monitorate dagli investigatori

PERUGIA – La polizia di Stato ha eseguito 6 misure cautelari a carico di una presunta organizzazione criminale, composta da residenti nell’hinterland napoletano ma operativa su tutto il territorio nazionale, i cui appartenenti sono indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla sostituzione di persona, al furto aggravato e all’indebito utilizzo di carte di pagamento elettronico. Destinatari della misura – applicata dal Gip di Perugia su richiesta del Pm titolare delle indagini – cinque uomini e una donna italiani. Le indagini sono state avviate nel luglio 2018 a seguito delle segnalazioni presentate da alcuni Istituti di Credito.

Il modus operandi

Per gli investigatori il gruppo procedeva secondo un complesso modus operandi: il primo passo consisteva nell’effettuare furti di corrispondenza nei centri di smistamento di Poste Italiane nel Centro-Nord Italia. Individuate carte di credito e debito spedite da parte degli istituti di credito, entrava in gioco un esperto gruppo di “telefonisti” che metteva in atto la tecnica del Vishing: spacciandosi per membri delle Forze dell’ordine, venivano reperiti dalle banche i contatti telefonici dei clienti possessori delle carte e poi, tramite un’attività di Social Engineering, venivano raccolti altri dati (come il Pin) direttamente dalle vittime.

Centinaia di carte frodate

L’associazione per delinquere avrebbe disposto di un proprio «apparato tecnico-finanziario» che si occupava di dotare gli associati di conti correnti e carte prepagate con funzioni online dove far confluire le somme sottratte agli ignari possessorie di carte. Il profitto illecito di detta attività ha portato nelle casse dell’organizzazione criminale più di un milione di euro. Le carte interessate dalle frodi sono centinaia.

Le indagini sono state sviluppate, con il coordinamento dal Servizio Centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni – Sezione Financial Cyber Crime, dal Compartimento Polizia Postale per l’Umbria con la collaborazione dell’omologo Reparto per la Campania, nonché il concorso nelle operazioni del Reparto Prevenzione Crimine di Napoli e del Commissariato di P.S. di Giugliano della Questura di Napoli.

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