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«Si drogano davanti ai bambini». In pieno giorno e in uno dei parchi più frequentati della città

La rabbia di chi ogni giorno frequenta il parco Chico Mendez, costretto ad assistere a scene come questa e a vivere con la paura delle siringhe gettate nell’erba da chi si droga tra alberi e panchine

PERUGIA – Siringhe nel parco, nel posto più infame. Dove giocano i bambini e gli anziani vanno a passeggio per trovare rifugio dal caldo. Il posto più infame perché qui, più che altrove, l’ago appuntito di una siringa gettata nell’erba minaccia anzitutto i più deboli.

Eppure è quello che si vede ogni giorno in molte aree verdi della città. Quello della Verbanella è stato ripulito della presenza ingombrante dei pusher, eppure – denunciano i residenti – i poveri diavoli che ci si andavano a drogare sono ancora lì, ad alimentare degrado, insicurezza, paura. E come qui, in decine di altri parchi e in decine di altre città umbre. Sempre a Perugia, i genitori che insieme ai figli frequentano il Chico Mendez – zona madonna alta – hanno creato un gruppo su facebook per denunciare quanto ogni giorno sono costretti a vedere tra le panchine e gli alberi del parco.

L’ultima segnalazione è di ieri. Dettagliata. Raggelante. Con tanto di foto. Una ragazza offre il braccio a un ragazzo, aspettando che lui le penetri la carne con l’ago di una siringa. La borsetta a tracolla, gli shorts, una maglietta senza spalline. Intorno a loro altri due guardano, forse già sazi, o forse in attesa di saziarsi anche loro. Il pasto successivo, racconta su Facebook chi ha condiviso la foto, il “buco” successivo offrirà un’immagine ancora più dura. Perché fatto «sul pube esponendo bene i genitali» ai bambini presenti al parco «in piena domenica pomeriggio». Sballo raggiunto. Non resta che gettare le siringhe usate a terra, e così fa il gruppetto. «Autorità competenti prontamente avvertite e sopraggiunte».

Più tardi, nello stesso gruppo, l’invito di un altro iscritto. Che in poche righe sintetizza la drammaticità della situazione attuale, e la speranza di chi vorrebbe riappropriarsi di un luogo pubblico, pulito, sicuro: «Ve lo chiedo per favore: portate i bimbi al parco! Non molliamolo ai tossici. Il parco serve a fare amicizie, a godersi la propria città, a non crescere bambini soli dentro un centro commerciale o davanti alla tv. Ci vediamo li, forza».

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