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L’orco in casa: calci e pugni alla moglie che poi minaccia di morte. Lei e i figli ora sono al sicuro

L'orco in casa. Violenza sulle donne

Alle spalle decenni di abusi. Mesi fa l’uomo aveva cosparso di benzina e minacciato con un accendino i poliziotti corsi in aiuto della donna

ASSISI (Perugia) – Ancora una storia di violenza familiare. In cui l’orco, fuori umano e dentro una bestia, si nasconde tra le mura domestiche che per la moglie e i due figli si trasforma in prigione.

È la storia cui gli agenti del commissariato di Assisi sperano di aver posto fine, applicando, pochi giorni fa, la misura cautelare emessa dal Gip del tribunale di Perugia nei confronti di un cittadino albanese che si era reso responsabile, nei mesi scorsi, di maltrattamenti nei confronti della moglie. In presenza dei figli minorenni della coppia, tanto per non farsi mancare nulla. All’uomo, cui adesso è stato imposto di abbandonare la casa familiare (ex art 282 bis c.p.p.), è stato anche fatto divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle sue vittime, di stare almeno a 500 metri di distanza da loro e di comunicare con qualsiasi mezzo, compresi strumenti informatici o telematici.

I fatti risalgono ad aprile, quando una volante del commissariato di Assisi è intervenuta su richiesta della donna, che era stata da poco picchiata e minacciata di morte. Calci e pugni in pieno volto: un’offesa fisica e pure uno sfregio morale. Portata in salvo la vittima e frenata l’ira dell’orco, gli agenti lo hanno poi arrestato con l’accusa, tra l’altro, di resistenza a pubblico ufficiale: l’uomo gli aveva gettato della benzina addosso minacciando tutti di appiccare il fuoco.

È dalla denuncia fatta l’indomani dalla donna che la storia di maltrattamenti si sarebbe svelata in tutta la sua tragicità: una storia decennale, fatta di continue vessazioni fisiche e psicologiche subite in silenzio per proteggere i figli che intanto assistevano alle violenze, il clima di terrore nella quale la donna era ormai abituata a vivere nel cercare di contenere quell’aggressività del marito che, senza lavoro e bevitore incallito, trovava sfogo sulla moglie. Dopo l’ultimo grave episodio di violenza, che le ha procurato la frattura nel setto nasale, la donna si è fatta coraggio e ha deciso, con i figli, di lasciare l’abitazione e trovare rifugio in casa di amici.

Tutti e tre sono quindi stati affidati ai servizi sociali di Assisi per poi essere collocati in una struttura protetta. Mentre il tribunale per i minorenni di Perugia, nel frattempo, sospendeva la potestà genitoriale dell’uomo.

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