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Candidature Pd: Marsciano vuole Todini, Spoleto celebra lo scisma

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Intanto all’inaugurazione perugina della nuova sede Pd in via Bonazzi, c’è l’uomo forte Mauro Agostini ma non la presidente Marini. Coincidenza o segnale per Leonelli?

di Marco Brunacci

PERUGIA – Pd, tanto Pd, nella corsa verso il 4 marzo. Come era immaginabile, riaprire il dossier umbro (prima di arrivare al decisivo tavolo nazionale) delle candidature avrebbe avuto conseguenze. Ed ecco che l’Unione comunale di Marsciano – dicono stimolata dall’inarrestabile Moscoloni a proporre un candidato, magari pensando che il prescelto sarebbe stato Leonelli – abbia deciso di indicare il sindaco Alfio Todini, grande promessa mai sbocciata del Pci-Pds-Ds-Pd umbro, tra l’altro oggi come oggi orlandiano. Todini non è uno tra gli altri, per lui si sono ipotizzati incarichi di alto livello amministrativo. La proposta di sua candidatura dice nella sostanza che i territori non hanno alcuna sudditanza nei confronti degli organismi regionali del partito.

E a proposito di territori autonomi vale per tutti la storia di Spoleto, che è in procinto di dar vita a un vero e proprio scisma. Sarebbero infatti 26 su 60 i membri dell’organismo locale del Pd a non riconoscersi nella linea del partito locale. A celebrare il rito laico dell’avvenuta separazione sarà il segretario provinciale Miccioni – una nota: Gambuli era solo il segretario provinciale prescelto da Leonelli ma non è riuscito poi a farsi eleggere – il quale prenderà atto che una risicata maggioranza basta e avanza per far fuori una larga minoranza. A lui sta bene così. Se invece di Miccioni segretario provinciale fosse stato Gambuli avrebbe almeno provato a convincerli a votare per Leonelli. Invece qui la candidata che viene considerata col massimo riguardo dai lealisti maggioritari anti-scismatici “avignonesi” è l’attuale assessora alla cultura Laureti. E non state a chiedere se l’amministrazione comunale, partita di sicuro come di centrodestra, adesso sia di centro mobile o di parasinistra, perché tanto a Spoleto nessuno ci capisce più niente.

Ultima novità della convulsa giornata del Pd. All’inaugurazione della nuova sede perugina di via Bonazzi del partito c’era sì quello che viene considerato l’uomo forte della Giunta, leader di Sviluppumbria, Mauro Agostini, ma non Catiuscia Marini. Impegni? Probabilmente, di sicuro quella finestra aperta sulla candidatura al Parlamento la presidente della Giunta regionale non la sta chiudendo. E questo in alternativa proprio al segretario regionale Giacomo Leonelli.
Se vale ancora il lodo Nanni Moretti, per cui spesso si viene notati di più se si evita di andare in un posto, beh, l’assenza in via Bonazzi della presidente deve essere considerata un segnale.

Intanto però il giallo del giovedì resta quello narrato dai tam tam per tutta la mattina e riportato già da City Journal: il capo del Sinedrio, membro della segreteria comunale di Perugia, Gambuli, avrebbe chiesto ufficialmente che l’Unione comunale di Perugia avanzi la candidatura del segretario regionale, Giacomo Leonelli. Come ogni lettore capisce, un salto di qualità nell’avvento di “Cyclone bomb” sulle candidature del Pd alle prossime politiche. Ogni parlamentare uscente adesso può preoccuparsi davvero. Non è più la pasionaria Casciari che descrive il segretario come il Jfk di corso Vannucci e lo implora perché lui consenta agli umbri di votarlo. Ora – se tutto venisse confermato – sarebbe una carica del Pd a pretenderlo. Non solo: saremmo già allo scontro procedurale. Risponderà al vero che coloro i quali non scorgono in Leonelli il nuovo messia avrebbero chiesto di riunire l’assemblea comunale di Perugia per decidere l’eventuale candidatura? Sarà vero che gli adepti leonelliani si sono opposti perché in assemblea non hanno la maggioranza, ma anzi prevalgono i miscredenti?
Tutto da confermare. Ma intanto che starà facendo l’ottimo segretario dell’Unione comunale, Polinori? La ronda intorno ai fax perché nessuno gli manometta le prese? Andrà invece a insultare di persona Romizi sulle scale di palazzo dei Priori tanto per prendere un po’ di tempo? O chinerà la testa di fronte al diktat (sempre che venga confermato nei modi e nei tempi che il tam tam al momento riferisce) di Caiafa Gambuli, sommo sacerdote del sinedrio leonelliano?

Sono comunque terminate le manovre di avvicinamento al d-day, quando i Leonelli boys si limitavano a far trapelare i numeri secondo i quali il segretario regionale era stato il più votato tra Perugia e il Trasimeno. Anche perché, se si andava avanti con questo gioco, la Cecchini nell’Alto Tevere e Barberini nella zona Foligno-Spoleto-Gualdo-Valnerina potevano incupirsi e pretendere – dati alla mano – di essere messi in lista prima di lui. E anche perché, provando a portare avanti il gioco dei numeri, si arriva alla candidatura di Todini, sopra descritta, e chissà a quante altre ancora nei prossimi giorni, prima delle decisioni romane.

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